Concerti dei big in streaming, piazze vuote, una pioggia di auguri rigorosamente riversati sui social e diversi botti e fuochi d’artificio, a dispetto di raccomandazioni e regole, forse unico sfogo “fuorilegge” per esorcizzare l’anno passato e festeggiare in modo tangibile il passaggio al nuovo.
Un ragazzo ferito per i botti
E a metà mattina arriva un primo bilancio della notte. Un ferito, lieve, per i botti di fine anno a Bologna e un intervento della Polizia per un assembramento. È un primo bilancio dei festeggiamenti che nel capoluogo emiliano hanno dato il benvenuto al 2021. Il ferito è un ragazzo di 26 anni che, in casa sua alla estrema periferia del capoluogo emiliano, è rimasto leggermente ustionato a una mano con la quale ha «spento» istintivamente le scintille del fuoco d’artificio che aveva acceso e che sono finite sul suo giaccone. Il giovane si è recato in autonomia al pronto soccorso, per lui cinque giorni di prognosi. Una volante della Polizia è invece intervenuta intorno a mezzanotte e mezzo in zona Pilastro su segnalazione di un assembramento di persone che facevano esplodere petardi. All’arrivo degli agenti non c’era più nessuno sul posto ma sono stati rilevati danni a una macchina e alle vetrate di alcuni appartamenti
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Capodanno: centro deserto e presidiato
Auguri social
Fra i tanti auguri sui social, quelli delle istituzioni, in primis del presidente della Regione Stefano Bonaccini, che a tarda notte si augura – giustamente – anche un buon compleanno (oggi compie 54 anni, ndr), ma anche dei big locali come Vasco e Morandi che hanno tenuto compagnia al pubblico in streaming. «Buon 2021 a tutti – scrive Cesare Cremonini sul suo profilo -immagino le cose che mi hanno fatto felice! Le aspetto con la speranza, la paura e la gioia di sempre! Grazie di cuore a per tutto l’affetto e il supporto! Un abbraccio a tutti».

L’invito di Zuppi
Gia qualche ora prima della mezzanotte, poi, non poteva non arrivare un videomessaggio dal vescovo Matteo Zuppi (in questi giorni in isolamento forzato perchè contagiato dal virus): «Nonostante l’anno 2020 sia stato caratterizzato dalla pandemia ringraziamo – ha spiegato -. Ringraziamo perché abbiamo capito quanto il Signore ci sia stato vicino, perché abbiamo capito quanto l’isolamento non si deve mai trasformare per nessuno in solitudine». E ancora: «L’isolamento non diventi mai solitudine», ha ripetuto, «perché la solitudine toglie, proprio come il virus, il gusto delle cose, l’olfatto che fa sentire il profumo dell’amicizia, spegne tutti i sensi della vita. Combattiamo la solitudine con l’arma di Dio ci ha affidato, l’amore». I prossimi mesi, ha aggiunto Zuppi, «condizioneranno il futuro dei nostri figli» e «questo ci chiede di superare il meglio di noi stessi». Di qui l’invito a raccogliere, per tutto l’anno, l’invito alla gentilezza indicato da Papa Francesco
1 gennaio 2021 (modifica il 1 gennaio 2021 | 11:03)
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